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venerdì 15 maggio 2009

Essen...brot mit anderen...aus der Mine!!!

A casa di Marta si dorme se vai a letto mentre gli altri bimbi vanno a letto! Ed i pargoli restano belli, quando sono degli altri e li vedi massimo una o due volte l'anno per qualche ora appena. Mi rendo conto che non ho ancora tutta la pazienza necessaria per loro! Ma poi chissá...



Siamo ad Essen, cittá delle miniere trasformate in musei e spazi per la cultura e l'intrattenimento, e piú precisamente nel quartiere che chiamano Amsterdam. Marta vive qui con i suoi figli, trasferita dallItalia qualche anno. Lavora e fa la mamma, e non é poco! Giú abbiamo conosciuto Maria, tutta yoga e natura, anche lei mamma che come tante si ritrovano al parchetto sotto casa vicino al Gold Bar, una cosa a meta' tra la pop art ed il rigattiere, ti siedi, ti metti a tuo agio ...una chiacchiera e butti un'occhio ai piccoli mentre si riempiono di sabbia le tasche, le scarpe, le orecchie. Si arrampicano sugli alberi, vanno al chioschetto degli indiani, strillano, piangono, corrono per la tranquillitá del caffé letterario, in perfetto stile italiano, gestito da due sorelle turche dove Marta al mattino ci lavora.

Il pane cresce, Marta ha invitato mezza Essen e se solo fuori smettesse di piovere, potremmo dividerlo lí, fuori al parco. Ma cosí non sembra, credo che alla fihne resteremo chiusi tra due appartamenti tra gente che viene e che va! Giá suonano alla porta mentre gli odori riempiono la casa...

(...)

martedì 12 maggio 2009

Berlino: l´est si fa ovest



Un po´ storditi s´é vagato per la stazione dove un cammello leggeva sulle scale il suo giornale! Pubblicitá. Succede! Siamo arrivati a Berlino giovedí scorso (7 maggio).
Al mattino mi son svegliato di buon ora (si fa per dire), docciato, sbarbato e uscito dal numero dieci della Habsburger Strasse. Anche qui c´é primavera, al Raza non termino il mio lunghissimo caffé corretto al latte per tornare alla Big Pink House e cercare le indicazioni del BioLab ed acquistare, cosí, qualche chilata di farina biologica.
(...)


Al Caravan tutto é andato per il meglio. La pasta cresce e questa volta la "tecnica" un po´ per caso un po´ per caparbia é stata quasi "religiosa"!
Le 40 persone previste, fortunatamente, non si son viste...saremo stati una trentina tra chi dormiva, chi andava e chi arrivava. A Schönhauser il Caravan é un progetto sulla convivenza, la condivisione ( http://berlin.projectvolunteering.net ). Siamo arrivati dopo aver attraversato la città con circa 6 kg di pasta/pane in lievitazione posto su due tavole . Coperto. Proprio come facevano le donne del paese che portavano il pane al forno dietro casa! Ad accompagnare l´insolita e gioiosa "processione" tra la gente nella Ubahn, c´é Manuel un giovane musicista livornese, Viki la studentessa tedesca e Trevor giovane compositore newyorkese che ci accompagna con il suo okulele, suona e canta, da casa a casa, per favorirne la crescita. Della Big Pink House manca solo Mary (il nostro contatto CS) ed Àlvaro. A proposito...where is Àlvaro???


La cosa piú curiosa era Berlino che ci guardava e sorrideva....nulla di strano per questa cittá "incredibilmente normale" e in movimento dall´89 ad oggi, ha visto abbattere muri (che in italia si vorrebbero erigere...(ma cercheró di evitare la depravazione itali-di-ota per il momento, che troppo desolantemente degenera).

Quasi tutta la gente incontrata a Berlino ha scelto questa cittá proprio per la sua apertura, per la sua multiculturalitá, per la possibilitá di confronto che offre e per un fermento che si rinnova ed ancora recitivo.

Ma tutta la poesia, qui/oggi, finisce tra le bancarelle dei coloratissimi e profumati mercatini.
Siamo su quel confine ad est che si é fatto ovest: occidente! Ben tornati a casa!!!
In fondo Berlino me l´aspettavo cosí come l´ho vista...tra milanesi del fine settimana, iniziative ed esperimenti sociali che resistono alla massificante realtá del consumo.

(...)


È l´ultimo giorno berlinese e di cose da scrivere ce ne sarebbero ancora tante come quell´italiano che l´altro giorno ha cacciato e preso a male parole due ragazze che si baciavano fuori dalla sua gelateria, in un quartiere residenziale tra i piú carini e tranquilli di Berlino. Schoeneberg straripa di locali, localini, ristoranti, negozi di vario genere ed antiquari.
Qui vive la piú grossa comunitá gay/lesbo d´Europa! In una cittá governata da un sindaco gay! Povero gelataio italiano... il giorno dopo s´é ritrovato su tutti i giornali, con una manifestazione/presidio gay/lesbo che si baciava... proprio fuori dalla sua attivitá! L´aria puzzolente dell´italia é soffiata per un attimo anche nella Berlino che festeggia i vent´anni della caduta di quel muro!!!

Per fortuna che l´ultimo pane é sempre piú buono! Anche quello fatto alla Big Pink House diviso tra i suoi host, i suoi guest ed altre genti a dividere il pane. Céra Anna che ci ha dato una mano, Angelo che si é trasferito prima del muro ed ha vissuto tutti i cambiamenti della cittá. Lo abbiamo sempre chiamato Spirito Libero per riconoscerlo tra i tanti "angeli", vive nel quartiere con le palazzine piú multietniche della cittá e d´Europa, forse del mondo: 40 nazionalitá diverse in 500 appartamenti. Alto esempio di convivenza civile! C´era anche una ragazza della Martinica ed un´altra che non ne ricordo la provenienza. Massimo, altro italiano in trasferta, che gestisce una guesthouse e Paul, altro ragazzo statunitense. Altro porto in mare aperto.La serata é andata a finire con gli ultimi pezzi di pane alle noci, sacrificato piacevolmente in un barattolo di cioccolata. L´ultimo chilo dei 6 sfornati é stato portato ad una bambina appena nata!

Ma di gente a Berlino ne abbiamo conosciuta tantissima,
Liljana
la ragazza Bosniaca e le cantate divine di Brana la serba che bastava dargli due parole in italiano che partiva...del tipo "fragola e limone" diventavano canzone. Ilaria, la gentilissima ricercatrice catanese che ci ha accompagnato per un paio di giorni, Luciano il ragazzo rumeno del Caravan, Tessa, Trevor/Coll (altro statunitense) e Kirstin, la giornalista Tedesca che sogna di coltivare i capperi a Salina, che mi ha raccontato la cittá del muro
e la sua amata Berlino multiculturale dell´arte, dei diritti, delle possibilitá!!!

(...)

sabato 9 maggio 2009

Berlino chiama...


...Roma precipita, Milano degenera, Napoli arranca....e così via. L'Italia migliore se non resta a casa, ricerca, studia, lavora e vive fuori. Fuori dalla follia dell'italia piccola piccola, media, ma soprattutto mediocre, che si chiude su se stessa, flette e collassa nel peggio dello stereotipo itali(di)ota.
A chi ho incontrato durante la preparazione di [pastaMadre], ripetevo instancabilmente le stesse cose: qui non c'è futuro. L'unico modo per combattere questa deprorevole condizione è l'apertura. Apro la mia casa allo "sconosciuto" che si fa ospite e intanto vado a fare il pane nelle case della gente.


Berlino chiama con le sue campane in un giorno normale, dove tutto è normale, dove non c'è bisogno dello scontrino alla cassa, dove un albero con un nido diventa area protetta, dove le auto si fermano alla vista del pedone, che (nonostante tutto) accade anche nei paesi dell'est! Bene! Anzi, male!!! Male per un paese che non riesce a liberarsi della parte marcia e, con buona parte, già incancrenita. Male per le generazioni future che vivranno negli e/orrori dei loro padri e ne risponderanno. Male per i nostri nonni che hanno pagato col sangue la liberazione di questo popolo che si diceva gen(uin)iale... e questa terra generosa. Male per i nostri corsi e ricorsi nella storia e per una ciclica involuzione.

Berlino insegna e l'America sogna!
Il pane buono fuori dall'italia!!!

giovedì 7 maggio 2009

Warszawa Centralna, la vittoria di Autocad!



E' stata una sensazione strana, arrivare a Varsavia....molto strana! Si, perche' lasciavamo un'esperienza intensa: quella bella di Lodz. Di quella casa cosi' "normale" da assumere subito dopo, la forma piu' eccellente dell'esperienza polacca di pastaMadre, mia, nostra. Sylwia e' nella nostra "pasta"... Anita, Mateus e tutta la gente incontrata e' nei condimenti!!!
Di Varsavia, ricordero' le persone: l'energia di Sebastian e Agata, la disponibilita' di Tomas e Justina... tutto il resto e' stato un viaggio attraverso le linee dell'era socialista ma soprattutto quelle di Autocad!
Attraversare l'abitare, dove l'occidentalizzazione di questa parte d'Europa passa, inevitabilmente, da un appiattimento all'altro.

Le differenze diventano un buon momento a scopo turistico, fanno bella mostra di se, consumabile!

(...)

Non so esattamente cosa provo in questo momento...forse saro' confuso come per ogni partenza, il pane resta buono e tutta la "malincolia" attraversata in questo pezzetto di mondo mi affascina quando non e' completamente sopraffatta da forme anonime, mode e quant'altro.
Forse perche' quella malinconia nasconde qualcosa di piu' romantico e l'arte quando e' manifesta lo dimostra. Puo' essere anche che, alle volte, la disperazione porti ad una dimensione visibile solo dopo aver attraversato a piedi nudi la stessa disperazione dell'essere umano! E Tornero' ancora su i miei passi!

lunedì 4 maggio 2009

e di nuovo cambio casa



Sylwia ci ha aspettati fino a tarda sera sull'altro marciapiede della stazione di Łódź Fabryzcna, dopo che noi da Varsavia s'è persa la coincidenza, causa spaesamento cronico dopo 9 ore di treno e ad altri giorni viaggiati.
Come arriva il treno ci accoglie con un abbraccio, proprio come vorrebbe essere accolto un viaggiatore! Lei è stata grande! Non avevo dubbi!
L'ho conosciuta lo scorso anno attraverso l'Hospitality Club, una delle prime forme in rete per lo scambio ospitalità. Una domanda, un'informazione del tutto casuale..."oooo losie"
Abbiamo mantenuto il contatto e sin da subito ha coltivato, sostenuto e incitato al viaggio della pastaMadre. In una di quelle sere depresse della Valle d'inverno, proprio lei, con il suo italiano buono, mi esortava scrivendo tra una faccina e qualche accento in meno...dai...vai!

Sotto casa, ad attenderci, c'era anche Anita, sempre sorridente ed apprendista farmacista!
Per cena una zuppa tipica che solitamente viene consumata di buon mattino prima di affrontare le gelide giornate polacche. L'ha preparata per noi il fratello maggiore, Cristiano, sposato con la dolce Carolina, padre e madre di due figli. Sylwia condivide la stessa casa, dove studia e lavora, in tasca una laurea in sociologia, una seconda avviata in psicologia, qualche master... arriva l'estate e cerca di trovare un lavoro in Italia per pagarsi gli studi.
Minuta...straripa d'energia!
Altri bellissimi giorni trascorsi con una persona meravigliosa, in una città che inizialmente appariva svuotata della sua gente malinconica per poi riscoprirla densa di segni e testimonianze di un passato recente ricchissimo di arte e cultura. Łódź è stata in fermento per tantissimi anni, poi guerre, deportazioni di massa, son riusciti quasi ad inchiodarla su se stessa. Ecco, Łódź può apparire come un corpo ferito e malato che cerca di rialzarsi, nonostante oggi, litri di birra e vodka l'attraversano e fanno il resto...speriamo non anneghi, anzi.
Ma prima o poi vi scriverò del pane di segale...

Si stava bene da Sylwia a Łódź, tanto che stamattina abbiamo perso il treno per Varsavia!
Insomma, abbiamo trovato una bella primavera ed accolti e coccolati nel suo tepore.
Ci ha accompagnati alla stazione, ci siamo salutati più volte. Sempre i soliti silenzi accompagnano gli addii che magari si trasformano in arrivederci....o nei sarà quel che sarà.
Questo viaggio è anche suo!








venerdì 1 maggio 2009

il treno per Łódź


Viaggiando via terra, le cose più assurde capitano nelle stazioni ferroviarie! Il mio inglese sarà pessimo, ma riesco a contare fino a dieci e riesco, fortunatamente, ad aiutarmi anche con le dita delle mani: 1, 2, 3.... Two tickets son two tickets!!! Credo sia una di quelle cose che capitano spesso. Il treno che ci porta a Łódź porta con se la sua fatina vestita di bianco. Che classe! Tutta addobbata da chincaglierie varie ma coordinate. Che portamento. Porta i suoi settant'anni con così tanta disinvoltura, quasi come indossa il suo cartier al polso (o qualcosa del genere) o come maneggia i suoi due telefonini, ma è lei che mi ha colpito più che il suo arredo ornamentale! Wow!!! Fa una lunga telefonata, mette gli occhiali, apre un libro, se lo sfoglia prima come se fosse incuriosita. Poi inizia a scriverci sopra, sottolineare, scarabocchia e prende appunti. Potrebbe anche essere un'anziana scrittrice che si riguarda un lavoro appena finito, fresco di stampa. Chissà....molto barocca, ecco....è la fatina un po' barocca di Łódź!

Arriviamo che son passate le 22,00 dopo aver perso il primo treno utile da Varsavia, Sylwia ci aspetta sul binario opposto. Cena, chiacchiere e visi gioiosi.

Al mattino son le voci a svegliarmi, colazione abbondante, prosciutti, formaggi, uova, pane e burro, salsa di rafano, latte acido e té. Qui rischiamo di restarci!!!
Avrei da scrivere tanto altro ancora, ma non credo riuscirò a trascrivere tutto quello già appuntato sul mio blocco! Per il momento accontentatevi di queste note sparse e un po' confuse. Si, proprio come me!


giovedì 30 aprile 2009

il menu' di Mr. Rolf


Ci siamo salutati nel corridoio tra le stanze. Che sensazione intensa, come vecchi amici, abbracci e baci al volo come chi sa che dovra' incontrarsi ancora, prima o poi! E' scappato giu' negli uffici dello stesso antico palazzo che ci ha ospitato e che la sera prima, sul finire, ne ha raccontate storie! Una casa piena di luce ed accogliente come questo suo meraviglioso inquilino che divide con il mondo degli altri. In casa rigorosamente senza scarpe. Dovevate vederci durante la cena con gli altri quindici invitati CS. Che magnifica serata, che meraviglia il suo miscuglio di popoli!

Le tavole imbandite da dieci chili di pane in forme diverse, alle olive, alle noci fatto con il farro bio Ceco e svedese di Rolf. Zuppe e salse per il pane, il vino degli amici, il rasputin preparato da Riccardo, l'eleganza, lo stile di questo nostro host ed il calore degli ospiti che componevamo il menu'...come hostingredient..... a piedi nudi! Quanta bellezza! Non si riesce ad aggiornare questo blog descrivendo tutte le storie, gli incontri e le emozioni che neanche a meta' strada raccolgo.Good people! Good time!!!

mercoledì 29 aprile 2009

da Budapest un pane fresco per Praga


Altro treno...atra corsa, che ci ha portati dall´Ungheria alla Rep. Ceca passando per la Slovacchia. A Budapest sono stati altri tre giorni speciali, ho visto una cittá bella anche se malinconica, alle volte depressa! Non é la crisi...gli estremi si toccano, si sfiorano. Una guida "speciale" ha saputo portarmi per le strade e per i luoghi della Budapest meno patinata, mi ha parlato di altre realtá, di sogni e di belle speranze.Ora, si risale controcorrente il Danubio che con se porta via anche una "fiumata" di controsensi!

Sensibilita´ diverse hanno giá accolto la nostra pasta e il nostro pane, condiviso il frutto delle "mescole", farine diverse, la pastaMadre che si rinnova e si rigenera.

Ad ogni partenza sono altro anch´io, se ne lascia un pezzetto, ed ogni luogo diventa parte di me. Mi accorgo che sono l´altro che avevo dimenticato di rinfrescare da tempo e divento altro nell´altro...e altro ancora!
E cosí ora sono il padre altro in un´altra madre ancora. Pane fresco nel tepore delle genti.
Pane duro buono ancora a far polpette e challedde!

Siamo cosí arrivati a Praga. Rolf é il nostro host eccezionale, tanto da portare la cravatta come io indosso l´anello al lobo. La sua casa un porto di mare buono e calmo, ci passa il mondo.
Lo abbiamo aspettato fuori da un ristorante, abbiamo preso la metro, cambiato mezzo e con un tram siamo saliti in cima alla Maló Strana.
S´é fatto il primo pane con la sua farina di farro biologico, tra un po´impasto ancora per altri 4 o 5 chili, stasera ci attendono 20 altri ospiti amici del CouchSurfing a condividerlo!
E Sylwia da Lodz non é piú nella pelle...ops pardon....nella crosta!!!

sabato 25 aprile 2009

"Kedves vendégeink"... La Budapest di Donna Zsofia.



Siamo a Budapest in un posto dove si mangiano omletes ed una "grande" signora vestita di nero serve i tavoli ed inveisce contro un gruppo di tedeschi che pagano il conto liberandosi le tasche delle tantissime monetine, fiorini che non potrebbero ricambiare in euro!
Questo è uno dei posti preferiti da Donna Zsofia (si legge Jofia) ma si firma Sofia! Da artista incosapevole vive sul lato di Buda, sulla riva del Danubio, proprio difronte al maestoso palazzo del parlamento ungherese. La casa minuziosamente composta da chicche di storia propria, di oggetti vissuti da altri. Nel profumo d'antico, il gusto contemporaneo.
Donna Zsofia ha ora il suo pezzetto di pastaMadre in odor del pane che sará...


Giá Rolf a Praga ci aspetta con i suoi 13 ospiti.

giovedì 23 aprile 2009

La Zagabria da Konzum nelle nozze dei pani


Il conte Josip Jelačić abolì il lavoro feudatario in Croazia, ed é considerato un eroe nazionale del passato, chissá oggi...della nuova Zagreb della Kozum!!!
La cittá mi ricorda Lisbona, la gente appare serena e disponibile, sará la primavera!? Ieri ho potuto assistere alle prove di un gruppo di balli e canti tradizionali che girano in lungo e in largo il globo. Jasna la giovane bio-sposa si esercita tra orti e pani!
Tomo alle prese con la sua bike assemblata nei giorni liberi e pari. Si sposano il 20 giugno e intanto, tra le altre cose....ci si organizza per il "viaggio di nozze" in bicicletta verso la Puglia...prepareró un tappetto di petali sino al trullo.



All'alba c'é il treno per Budapest! Di pane in pane!!! Ogni tappa é una piacevole scoperta.... gente buona come il pane....

martedì 21 aprile 2009

il pane di Jasna



Questa volta siamo capitati in una casa dove il pane si prepara abitualmente almeno una volta a settimana! Rigorosamente con farine, che la padrona di casa macina da cereali biologici: farro, segale, grano, kamut...con il suo mulinello...
Jasna cura la sua pasta madre nelle campagne di Zagabria, in una splendida casa che divide con Tomo e con tanto di orto biologico!
Non si sente l'aria cupa di "affascinanti" villaggi come Martin Brod.
Oggi Jasna ha preparato i suoi 4 chili di pane che regala, mangia ed alle volte vende, noi con i nostri 2,5 kg lo divideremo questa sera a cena. Avevamo anche pensato di "dimenticare" il sale...per rendere piu' divertente questa mistura piacevole di pani!!!!

Per gli amici di Caterpillar: siamo alla terza bio-trombata!

di stazione in stazione



lunedì 20 aprile 2009

Dopo la prima di Bihać, dentro i racconti!

Siamo appena arrivati a Zagreb e vi scrivo da un'internet point della stazione degli autobus, dopo tre giorni buoni a Bihać! Non posso aggiungere immagini...non so perche'...come per gli accenti...visto che la tastiera non contempla...ma io si! Voi direte...cher potrei aggiungere simboli ecc...ma va bene cosi... con o senza l'accento!



Quell'Una di Paola Lucchesi

Ieri siamo stati a Martin Brod...un posto tanto sfigato e altrettanto affascinante...le cascate dell'Una, i mulini e tanta Rakja!!! La giornata ieri e' iniziata con un abbondate colazione offerta da Dragica e Veljko...uova, bistecche impanate, prosciutto, formaggio, sfoglia dolce, caffe' turco e tanta Rakja (se si cosi scrive)...e' andata avanti per tutta la giornata.
Siamo stati ospiti di Paola Lucchesi la giornalista italiana che vive in Bosnia dai tempi della guerra dei Balcani. Infaticabile donna piena d'energia e tanta...ma proprio tanta buona volonta'!
Con lei due fantastici figlioli (dei tre) Marta e Alex che dopo un primo momento di diffidenza hanno rotto il ghiaccio! Splendidi ed intelligentissimi! Belli! Nel primo pomeriggio Paola ci Ha riportati a Martin Brod, alla sua stazione fantasma, presidiata dalla polizia locale. Villaggio di confine dalle terribili legende, che durante la guerra, come tutti i villaggi di confine e' stata coinvolta in pulizie etniche.
Vabe'...appena sara' possibile pubblichero' alcune foto mooooolto descrittive!!!

sabato 18 aprile 2009

il mulino di Bihač

Oggi mi son perso! Anzi, oggi mi son voluto perdere nella citta' di Bihač! Avete mai desiderato di sentirvi stranieri? Che soddisfazione!!! Domani pasqua ortodossa a Martin Brod 50 km a sud di Bihač!


...e intanto qualcuno ha pensato di bene di conservare il posto, senza farsi fregare il segnaposto!

lunedì 23 marzo 2009


L'Europa al tempo della recessione

Una madre, un ventre che lievita in un viaggio tra i suoi figli sparsi sulla terra. Tra popoli e continenti, raccoglie in se parte di terre abitate da genti, nutre, muore e si rigenera.
Un gesto sempre uguale, una forma che diviene.
PastaMadre è un progetto,un NeoRituale per un pianeta in crisi, un’azione concreta di comunicazione. Si realizzerà in Europa ma potrebbe, ritualmente, espandersi tra i continenti.

Il Viaggio nel Viaggio. Dal tacco d’Italia, primo ponte utile nel mediterraneo, attraverso l’Europa raccogliendo segni di umanità per passarli di paese in paese, di casa in casa!
Qualcosa che possa andare oltre lo scambio di ospitalità, Ospitingredienti, che porti a segnare una nuova rotta nello scambio di se.
Tracciare le case con una forma, un segno, una parola, un pensiero, un profumo, una storia, tante storie e portare nella successiva l’esperienza della precedente, un’immagine, un simbolo in forma concreta e commestibile.
La via di un nuovo peregrinare, di casa in casa, collegando il mondo per un nuovo umanesimo.
Un percorso d’umanità, un pezzetto di arte, di poesia, di vita. Percorribile anche da altri in ogni senso, nutrendolo e nutrendosi di storie, di esperienze, di segni..
Può sembrare un gioco, e forse lo è.
Un giro per l’Europa al tempo della recessione, con una pastaMadre da nutrire, contaminare, da arricchire..... lasciano come dono. Fanno il pane in casa per condividerlo.
Questa è la madre di una qualsivoglia forma di comunità umana, questa è comunicazione!
Il Viaggio come condivisione e costruzione attiva di una performance d'arte.

performance

La pastaMadre (il lievito naturale), partirà dalla Puglia con un traghetto che dai Balcani la porterà in tutt'Europa.
Da qui ha inizio la lievitazione che si fermerà nelle 23/25 case che ospiteranno il nostro pane. Ad ogni città europea la pastaMadre si nutrirà della farina del posto, arrivando a contenere la vita di ogni luogo nello stesso pane. Il viaggio è la lievitazione, chi ci ospita l’ingrediente.

L'azione, è di tipo concettuale, NeoRituale, fare il pane. Spezzare il pane…al tempo della recessione!

La rete che ospita la performance è un social network particolare: il Couchsurfing uno strumento virtuale che agevola lo scambio ospitalità e l’incontro tra culture diverse nella vita reale!

Per la partenza di mercoledì 15 aprile offriremo una prova generale, tra i trulli della Valle d’Itria, che vuol essere anche di buon auspicio e propiziatorio, come anche di autofinanziamento, abbiamo pensato ad un oggetto che verrà distribuito con la descrizione del progetto raccolte in un contenitore a modi "istruzioni dell'uso", più catalogo o testimonianza che dir si voglia. Qui faremo il primo pane dalla pastaMadre così come è nata.

A condividere il gesto ci sono io e Vittorio Dell'Edera con cui abbiamo già condiviso lavori, progetti e fallimenti.




[en]

Europe at recession time

A mother, a womb rising during a journey among her children scattered on the earth. Among peoples and continents, in itself it takes parts of lands inhabited by populations, it nourishes, dies and regenerates.
An always similar gesture, a shape that becomes.
PastaMadre is a project, a NewRitual for a planet in crisis, it is a real communication action. It will take place in Europe but it could, ritually, spread between continents.

The Journey into the Journey. From the heel of Italy, first handy bridge in the Mediterranean, through Europe, gathering signs of humanity, in order to pass them from country to country, from house to house!
Something which can go beyond the exchange of hospitality, Guestingredients, leading to mark a new route in the exchange of ourself.
Trace the houses with a shape, a sign, a word, a thought, a smell, a story, many stories and bring the previous experience into the next one, an image, a concrete and edible symbol.
The route of a new pilgrimage, from house to house, linking the world for a new humanism.
A path of humanity, a piece of art, of poetry, of life. It could be covered by others in any meaning, nourishing it and being nourished by stories, experiences, signs ...
It may seem like a game, and maybe it is.
A tour to Europe at the time of recession, with a pastaMadre to be fed, contaminated, enriched ..... they leave it as a gift. They make home-made bread to be shared.
This is the mother of every kind of human community, this is communication!
The Journey as sharing and active setting-up of an art performance.

performance

The pastaMadre (the natural yeast) will leave from Italy with a ferry that, through Balkans, will bring it across Europe.
The rise begins from here. It will stop in the 23/25 houses that will host our bread. In every European city, the pastaMadre will be nourished by local flour, so it will contain the local life in the same bread. The journey is the rising, hosts are ingredients.

The action is a conceptual, a NewRitual, make the bread. share the bread ... on the recession time!

The network hosting the performance is a unique social network: the Couchsurfing, a virtual tool which facilitates the exchange of hospitality and the meeting of different cultures in real life!


For the departure on Wednesday the 15th of April, we will offer a dress rehearsal, among the Itria Valley trulli. It is meant to be a good omen and propitious, as well as a fund rising event. We have planned to have an object that will be distributed with the project description, a kind of “user manual” including a catalogue or maybe some contributions. Here we will bake the first bread from pastaMadre, as the dough is made.

This action will be shared by Vittorio dell'Edera and Walter Espedito Trento, artists who have already shared works, projects and failures.

One planet, one humanity, the same bread...

When: from April 15 to June 15

Where: Europe the following countries: Italy, Croatia, Bosnia, Hungary, Slovakia, Austria, Czech Republic, Poland, Germany, Denmark, Holland, Belgium, UK, Ireland, France, Spain.


giovedì 5 marzo 2009

eco (mind) – village | summer 2009



I suggest a community life experience among Puglia’s trulli.
The idea is to create a particular eco (mind) – village, sharing spaces.
Create an artist’s community feeding by biological ort and the wood oven, creating new spaces made by stone, wood and self funding. Spaces where organize exposure, art’s performance during the week – end (or just when we want to) and also have artist’s menu dinners among the old olive trees.
As exchange I suggest workshops above using bio materials in buildings, creating together installations and performances, living in one of the most magic places of Italy and of course maintaining here an own space to share always allowable.

domenica 1 febbraio 2009

TRIPerformances


I think artists are not only who makes artistic works but also who lives making pieces of art.I mean mad collectors, whoever is able to find clever solutions for the environment, who lives of his own genius, who lives on few or nothing, groups and individuals who dream a better world, but, more than anyone, who tries his best to make himself a real example of a new way of human being.

I am planning a trip which is gonna also be an art event. I think it could be a perfect way of sharing and being part of a art performance.

I think of my next trip as something more than only hospitality's exchange. I am willing to start an exchange which will set a new course through <> homes, using a different path shape that can give birth to other possible routes.
I am leaving a sign into homes after passing through them and I am taking with me another sign to bring to the next house.

It could seem a game... and maybe it is.
- I will leave from the South of Italy - from the heel - the first Mediterranean bridge you find passing through Italy
- I am willing to collect signs of human being and giving them from host to host! At the moment, I am in the planning phase and I hope I can
start as soon as possible.

Leaving signs into homes, but also leaving a word, a though (clear/open), in order to bring the previous one's experience into the next one's home.
It could be an image, an object, in a palpable form and so on...

The hosts will keep the evidence of the previous one. They will also give a symbol to take to the next one. The "baton" is the artist.

Setting a course, a rout into this new way of being pilgrim from home to home, connecting the new humanism's world in a artistic way, the North to the South, by land, by sea and by sky.

I would like to create a path from the humanity I will meet through couchsurfing, and also a little piece of life, of art and poetry, which will be also possible to be followed by others, in every kind of sense and meaning. All the hosts will be able to access to the others' hospitality (according to availability).
They will be also able to follow that path, making it richer through stories, experiences, signs. I will bring with me written references as letters which will stay in possession of the next ones. I will also bring my written references of the previous homes. Letters will be disclosed at the same time.

It's a path trough couchsurfing and the art group, wich will be published online and offline, as the exhibition gallery will be the same visited studios/homes. A gallery to be shown the "real" social network.