Sylwia ci ha aspettati fino a tarda sera sull'altro marciapiede della stazione di Łódź Fabryzcna, dopo che noi da Varsavia s'è persa la coincidenza, causa spaesamento cronico dopo 9 ore di treno e ad altri giorni viaggiati.
Come arriva il treno ci accoglie con un abbraccio, proprio come vorrebbe essere accolto un viaggiatore! Lei è stata grande! Non avevo dubbi!
L'ho conosciuta lo scorso anno attraverso l'Hospitality Club, una delle prime forme in rete per lo scambio ospitalità. Una domanda, un'informazione del tutto casuale..."oooo losie"
Abbiamo mantenuto il contatto e sin da subito ha coltivato, sostenuto e incitato al viaggio della pastaMadre. In una di quelle sere depresse della Valle d'inverno, proprio lei, con il suo italiano buono, mi esortava scrivendo tra una faccina e qualche accento in meno...dai...vai!
Sotto casa, ad attenderci, c'era anche Anita, sempre sorridente ed apprendista farmacista!
Per cena una zuppa tipica che solitamente viene consumata di buon mattino prima di affrontare le gelide giornate polacche. L'ha preparata per noi il fratello maggiore, Cristiano, sposato con la dolce Carolina, padre e madre di due figli. Sylwia condivide la stessa casa, dove studia e lavora, in tasca una laurea in sociologia, una seconda avviata in psicologia, qualche master... arriva l'estate e cerca di trovare un lavoro in Italia per pagarsi gli studi.
Minuta...straripa d'energia!
Altri bellissimi giorni trascorsi con una persona meravigliosa, in una città che inizialmente appariva svuotata della sua gente malinconica per poi riscoprirla densa di segni e testimonianze di un passato recente ricchissimo di arte e cultura. Łódź è stata in fermento per tantissimi anni, poi guerre, deportazioni di massa, son riusciti quasi ad inchiodarla su se stessa. Ecco, Łódź può apparire come un corpo ferito e malato che cerca di rialzarsi, nonostante oggi, litri di birra e vodka l'attraversano e fanno il resto...speriamo non anneghi, anzi.
Ma prima o poi vi scriverò del pane di segale...
Si stava bene da Sylwia a Łódź, tanto che stamattina abbiamo perso il treno per Varsavia!
Insomma, abbiamo trovato una bella primavera ed accolti e coccolati nel suo tepore.
Ci ha accompagnati alla stazione, ci siamo salutati più volte. Sempre i soliti silenzi accompagnano gli addii che magari si trasformano in arrivederci....o nei sarà quel che sarà.
Questo viaggio è anche suo!