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sabato 23 maggio 2009

Amsterdam: rituals...


Amsterdam....emmmh...da dove comincio, potrei parlarvi di tutte le volte che mi hanno parlato di questa citta' ma non lo faro', potrei parlarvi, di deja vu', del gia' fatto, del gia' accaduto, gia' sentito, ripetuto, riprodotto e di tutti i luoghi comuni che altri prima di noi e ancora prima di voi, di loro, di tutti, della notte dei tempi, dei primi profeti e degli ultimi idioti, saccenti, egocentrici, partiti e chissa' se mai arrivati...dei maestri delle vite degli altri, eccetera...eccetera... ma non lo faro', vi parlero'...o meglio vi scrivero' due righe...le ultime due righe che posso e che voglio darvi ora, qui, adesso.

Ok parto dalla fine...Il furgone che ci ha portato alla stazione era tutto un delirio, si e' viaggiato tra una cucina e quattro sedie di plastica dove sedersi. Il tipo che guida il furgone e' fuori....o quasi! A fare da accompagnatrice c'e' una tipa che ammicca, sorride e bacia il conducente "dreddato", alla fine della corsa ci ringrazia e ci manda tutti a quel posto!


Di personaggi simili al Damoclash era zeppo, tra chi improvvisava uno spettacolo, dj per ogni taglia, chi preparava pizze, chi arrostiva la bistecca alla russa con un aggeggio tipo fiamma ossidrica ed affianco uno scultore/saldatore terminava il proprio lavoro, chi girava con telefonini da collezione e chi (quasi) naturalmente faceva il pane!!!


I ragazzi di casarobino hanno fatto il loro pane li', in quel viale che porta al capannone pieno di sculture, manufatti recuperati, camper e barche lasciate alla ruggine del tempo, come monumenti. Siamo andati via prima di tutti, mentre arrivava la gente. (coitus-interruptus)
(...)
Grazie Robin, Valentina, Rene', Giorgio.... grazie alla memoria che mi toglie i nomi delle persone che per 3 o 4 giorni sono stati hostingredient dei quasi 20+10 kg di pane impastato, cotto e mangiato, quando il forno non ha tradito.

Amsterdam ha offerto una varieta' umana piacevole e senza filtro, diretta.



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